sabato 3 novembre 2007

I carabinieri del Politecnico:Ingegneri, fagioli e dighe

Dio li benedica,
e soprattuto benedica le loro dighe di merda, enormi e che costano un sacco.
Lo ammetto, sono indiviosa della loro capacità nel costruirne. Perchè non ne sono in grado io, non so neppure come si disegnano.
Allora ho detto, brava figlia dell'ovvietà capitalistica che altrimenti nn si potrebbe fare, perchè nn comprarmene un po'?
Allora2, bel bella prendo e vado. Ma dove si comprano? Quelle sezione discount intendo.
Allora3 ho detto2, come si fa con le borsette, io prima vado dove costano di più così poi faccio i confronti. Al che mi fiondo in farmacia.
La signorina,mezza naturopata olistico medicinalis sarcazzico-ce la vedo a cavallo di un lama al casello di Agrate-mi guarda cortese e sorridendo con uno sgranamento bianco mantenuto tale da ore di salvia sfregata in bocca, mi dice:"Buongiorno".
Io:"Salve!"
Naturopata Olistico Medicinalis:"Posso esserLe d'aiuto?".Mi fa, dato il mio smarrimento stile ingresso di un figlio illegittimo di suora senegalese all'ingresso di San Pietro.
Io:"...Ehm..sì, grazie. Volevo sapere il prezzo delle dighe".
NOM:"AH!Mmmm..in realtà dovrei controllare..sa, non è una richiesta molto comune, non le teniamo spesso".
Io:"No?Eppure ce ne sarebbe bisogno...non crede?Come quelle cose..si fa ma non si dice o il contrario...dighe alle parole che celano voglie o associazioni a delinquere..."
NOM:"Beh, detto tra noi..." e si sporge circospetta verso di me aldilà del banco, nn prima di aver controllato la quieta assenza di orecchie indiscrete.."...ce n'è bisogno e come!Ma costano un botto, così la gente se le fabbrica da sè!"
"Poi, se posso darLe un consiglio, si faccia dare La scorta...se non avesse trovato me?Come Le sarebbe andata? Ricordi, noi siamo ciò che incontriamo, che conosciamo. Anche orizzontalmente, anche se lo ignoriamo,spesso volutamente.Alè oh ho, alè ohoh".
Io:"Mavvà!?"
NOM:"EH, certo!Come una volta coi preservativi di budello!"
Io:"Sia più precisa..mi sfuggono un po' di cose.."
NOM:"Allora, tanto per cominciare si tappi tutti quei nanobuchi sul cranio che la guerra delle forchette è finita da m0', e ci metta dei chicchi di riso...."
Io"Eh?Aaaah,no qestesono crune..ci faccio passare i fili per stare in piedi sultram.Sono fili ventosa che si spandono a ragnatela.Sono anche un'arma impropria..."
NOM:"Ah, mi scusi...non sapevo...e i Suoi come l'hanno presa?"
Io:"I capelli intende?"
NOM:"Eh, peli in generale..."
Io:"Nn ci parliamo più, ma quello già da mo'.Ma non è un problema,han sempre fatto i capricci...pesci e vergine nn vanno d'accordo d'altronde..E un pesce con i capelli nn s'è mai visto..al massimo Messner ha visto lo jeti e jannacci il cane...ma son asceti di una certa portata..."
NOM:"Noto con piacere che è un'esperta!Beh, allora, oltre per il fatto che mi è simpatica,
le spiegherò come fare una roba fatta in casa...Le va?"
Io:"Non avrei osato sperare in meglio..."
E pssspspspsps, a_ri pshpssspspsss...un quarto d'ora dopo esco baldanzosa dal postribolo del farmaco alternativo mascherato dalla croce verde cattocomunista con: propoli, cerotti, una tutina bianca in pvc e fagioli secchi mogano.
Mi dirigo a passo leggiadro e svelto verso casa ma prima attraverso gajarda piazza Leonardo davanti al Politecnico con l'aria di chi pensa "a-ha!ve l'ho fatta ingegneri dei miei stivali!"e li guardo...
Miriadi di volti intimiditi di fronte e tuttociò che non sia un monitor e/o un integrale...magari anche a quelli anzi.A volte mi sono chiesta se vedono come noi.Tipo i cani no, mica esiste solo la dimensione bianco e nero?Ecco, gli informatici ad esempio, vedono pixelato?Ma poi mi rispondo che io dovrei stare zitta, che respiro aria a cinque lettere, che annuso viola, bevo acqua pesante, ho le visioni, e che se non la smetto mi mandano Santa Teresa d' Avila a darmi ripetizioni live di estasi supreme dal piano di sopra.

Una volta a casa brillo il riso, tiro una bella boccata di aria fresca della notte torbida, ripongo il propoli in frigo e i cerotti soto l'altarino per silvioin camera mia. Si sa mai si riaprano le stimmate.

Poi inizio il rito.
Seduta sulla sedia morbidona mi inizio a infilare i fagioli secchi in tutti gli orifizi sperando ostruiscano qualcosa, che arginino.
Nel frattempo mi provo la tutina in pvc, resti di bottega della farmacista new age, che manco si giustifica per averla avuta lì...gente superior.
Entra uno dei miei coinquilini, mi saluta affettuosamente e capisce che è un momento difficile così intima agli altri di non disturbarmi. Chiude le porte dietro di sè.
Il meccanismo sarebbe quello per cui i fagioli si infilano nei buchi sbagliati per creare delle specie di gangli che dovrebbero bloccare ilfluire violentissimo di sangue con scorie e chiodi in fase di repulisti. Le cose si fanno in modo meno doloroso e i micro fiumi interni non si stendono a perdifiato sulle pareti interne.
Ma mi perdo via nel provare l'elegante costumino e nel mio sforzo per entrarci, tra borotalchi e creme, i fagioli si sparano fuori dal mio corpo e creano un curioso presepe proteico sul mio tavolo da lavoro. Allora capisco che quella non era una tipologia di diga che faceva per me.
_Dovevo imparare qualcosa dalle inondazioni del Po' a Brescello_
Che è un po'come la pillola e i coglioni insomma, come il famigerato terno al lotto.

Sono disperata, sudo, è tutorosso, cerco di rimettermi il sangue dentroma becco l'ecoline magenta e mi tramuto in un pennello giapponese di un metro e 76. Vedo tutto cremisi e penso alla riga dei pantaloni della polizia, a mio cugino Paolo(carabinieri:polizia=ingegneri:architetti?) e ho caldo, ho troppo caldo..soffoco...

Ma apro gli occhi ed è tutto bordeaux e fa caldissimo ancora.Non sono un carabiniere.
Sono sommmersa da un piumone.
Vicino a me dorme un ragazzo bellissimo.Penso mmm,no la giustizia divina non esiste,non mi pigliate per il culo..Infatti non è casa mia. Ma sua.
Si sveglia e vado a casa. ex_Mia.

Ognuno ha il suo metodo per curarsi e il suo modo di avere cerotti.
Io ho scelto di non usare medicine.
Allora c'è ancora meno giustizia?No.

Guardo il cielo perfetto che promette un cammino ristoratore e penso che voglio andare in Irlanda e levarmi a suon di schiaffi di freddo i pregiudizi che incancreniscono i passi,ilpeso,l'arancio.