lunedì 31 dicembre 2007

C'è di meglio

Perchè ho iniziato a smettere di tentare.
Perchè ho aperto la finestra
e ho fatto entrare.
Aria nuova,
pulita.
Un cielo azzurro filtra dietro il mio cappotto giallo.
Un cielo strano perchè tanto normale da esserlo.
Mi sto accorgendo di quanto poco ho guardato fuori...
son felice di essermene resa conto prima di un inizio grande e grosso.

Senza manette imoposte che,
fingendo di cingermi,
mi inchiodavano al termosifone.

Non voglio più vestirmi di finto star bene.
Voglio prendere le cose con più calma
e respirare di più.
Fare di più.
Sempre di più.
Sporcarmi di più.
Finchè morte non mi separi.

venerdì 28 dicembre 2007

Basta poco per essere felici!!


E stringer i denti per crederci e ricordarlo

domenica 23 dicembre 2007

Fusi Orari sul prato di casa


Courtesy of Derek


Soundtrack: Petrol_Ash


Due giorni fa.
Esterno sera.
Bergomensis tierra.
del ghiaccio e della dalmine.
Arrivo imbacuccata fino ai denti in quel della stazione convinta di trovarmi le renne e i regali e invece...to'h',
il mio inseparabile amico avvocato.
Gli affido i mattoni in valigia e ci dirigiamo bel belli tronchetti di gelo e paralisi facciale a prenderci una birra a cavallo dei nostri struzzi natalizi.

Dopo aver constatato con sommo
rammarico che ho ragione,
qua fa mooolto piùfreddo che a milanoesco comunque a fumare.

Anzi..esco o non esco?
Lo struzzo aveva già l'accendino in mano
e ricordandomi che non sono Cattelan mi guarda schifato spingendomi fuori.
Mi fa rotolare sulle uova della moglie a mo'di tapis roulant e ci ritroviamo con due lucky in bocca.
Chiacchiera di qui, chiacchiera di là tra amici e relativi struzzi,
e che regalo hai ricevuto?
Io dell'oppio in cambio di un rene,
io un bimbo di due mesi,
io una madre di ottanta chili,
io una vicina rompicoglioni che crede ancora sia una terrorista..
Vedo arrivare sullo sfondo altri amici a cavallo di stendini spaziali mezzo-bavaresi con una pizzetta catrì rotante monociclo al seguito.
Almomento non ci faccio caso credendola un brezel di quart'ordine e continuo a lisciare il pelo sulla capa di Gregorio(ilmio struzzo)che dice che i frisee a causa dell'umidità lo fanno frocia.

Ciacola di qua ciacola di là,
sento un dolore lancinante alle caviglie e giro la testa di 180 gradi per notare che il fantino del monociclo è un piccolo essere sexy deciso ad attirare la mia attenzione anche a costo della violenza fisica tamponandomi.
Dopo essere entrato in collisione col mio corpo mi addenta un polpaccio e-non contento-mi si appende alla gonna a pois che osserva con attenzione scrutante.
"Hey, ciao!"mi fa"buon Natale!Non credere che non ti abbia riconosciuto!"
"A Lei gentile avventore della grotta del presepe 'mbriaco!Mi duole informarLa ma io non riconosco Lei,non almeno in talveste festevole".

Intorno il ciclaeccio continua tra fette di lardo e aliti dellepecore rilassate del venerdì sera.

"Non far finta di niente!Segiumi e smezziamoci un torroncino come non abiamo mai fatto ai vecchi tempi".
Incuriosita e incredula seguo l'omino con gli occhiali e mi dimenticodi tutto,
come se fossi tornata acasa dopo anni di peregrinazione.

Blabla blablau
mi dice che ha capito tutto,
che sa benissimo che c'è stato casino sulla via lattea,che èinutile minasconda dietro la berretta gonfia
e che non aveva il coraggio di mandarmi la lettera pur sapendo dei miei agganci con la redazione e il collega babbo natale.
Tutto con gli occhi a palla sul mondo come un lanciafiamme.
Resto basita,intenerita all'inverosimile.
Gregorio apre l'ombrello per evitare che le piume peggiorino con la caduta delle mie lacrime interiori che spruzzano verso l'alto decolorando la mia berretta ridicola.
Il tizio che ho di fronte/in parte nel frattempo cresce a vista d'occhio e io sono alice che ha mangiato il pezzo giusto della torta...

Prima che me ne renda conto ho già scandito tutto quello che ho intorno, panettone compreso
e mi vien voglia di bere fino alle tre di mattina.
Perfinire a cavallo delle bollicine di birra sulle quali roteiamo come nelle sigle dei cartoni giapponesi di quandoero piccola e meno razzista nei confronti dei maki bipedi.

Lo struzzo mi depone delicatamentye tra le uova della moglie e gli amici mi salutano cortesemente. Ci scambiamo mail di arrivederci con gli altri che mi lascian lì col culo a incavi a decolorarmi e arrossire e contare delle figurine ananas sulla felpa di 'sto bimbo strano.

Abbiamo parlato taaanto,
taaanto che non sapevo più che ore erano nè cosa ci eravamo detti.
Comunque era tardi. Troppo per lui che dopo poco si sarebbe alzato per andare a lavorare in una miniera sull'autostrada a sniffare vernici tutto il giorno seguente e poi sarebbe partito e poi ritornato e poi ripartito. (E poi, spero, ritornato.)

E allora,soloallora
le uova hanno preso il volo nel freddo,
è partita pattypravo che si è accordata di alternarsi ai kings of convenience per dare quell'atmosfera da domenica mattina,
hanno raccolto il monociclo secco e ubriaco e , senza schiudersi nè rompersi, hanno messo le ali alle rotelle e mi hanno fatto trovare sotto
casa mia vecchia con il bimbo in una circonfusione di piume.

Poi il cielo era menonero.
Vedevo più luci e le voci erano una
e ho avuto paura che il regalo fosse quello.
E che se ne sarebbe andato
dopo essersi richiuso velocemente.


Se n'è andato poi.
colmonociclo turbo.
E unpo'dipiume.


Ma sono due giorni che sento solo odore di vernice.
Ovunque.
E sogno l'autostrada, ai lati,
lanotte.

Gregorio, cosa fai a Natale?

venerdì 21 dicembre 2007

Mostri corposi

Si può fare sempre di meglio.
Anche se si spaciuga al bar.
Sarà che mi sprona l'impellenza 2008,
sarà che la mia nuova berretta arancio
rilascia saggezza come il glad deodora l'ambiente.

(Spero di trovarlo nella calza della befana e sugli scaffali del gs di piola,
l'ho sempre adorata.
Che sfiga,
un futuro da sballona
sventato-quasi-sul nascere
per mancanza di brevetti
e permessi.
Tanto tossico per tossico..)

Intanto godo la casa vuota
ma mi manca la lullaby-harddtekno dalla stanza a fianco...


Vero,
prima o poi
ci si abitua a tutto.
Peccato mi ostini a sfidare i proverbi e
sia troppo refrattaria alla ragionevolezza.
Perseverare è anche natalizo.

é natale e non cade la neve


domenica 9 dicembre 2007

Siamo pronti?







Ema

imperversa.

Alla faccia dei 103 che saltano

ahimè

sabato 8 dicembre 2007

"Tromba di culo sanità di corpo

l'uomo che caga non è mai morto".
Courtesy of bisnonna della sottoscritta.


Il giorno della vendetta si prospettava silentemente ed ora si è finalmente palesato.
A voce ancora più bassa ed efficace.
Ciecamente mi sono sempre nascosta dietro una lapide, convinta che il mio corpo potesse esprimersi liberamente solo graffiando e autostracciandosi ma non è così.
In fondo in fondo l'ho sempre sospettato che anch'io avevo il diritto emotivo e legale di conoscermi e poi, più presto che in fretta, amarmi attraverso l'accettazione non rassegnata.
Era solo maturità il vocabolo volutamente ignorato, e d'ora in avanti andrà sempre riaggiornato.
...ed è sempre stato per la mancanza del suddetto che non ho mai avuto il pelo per incidere quella lapide con le mie unghiette codarde..

Non è stata fortuna la mia.


(Semmai la fortuna è di essere germogliata e prima piantata.
Sul discorso innaffiatoi risparmio lo strazio.)


Solo determinazione.
Solo rabbia,
curiosità,
spasmodica ricerca di stimoli,
di voler proprio vedere come và a finire se
pesco la carta degli imprevisti fissando parco della vittoria.


Non voglio più sapere nulla ora.
Voglio leggermi inquadratura per inquadratura,
corpo per corpo,
tutto quello che stà attorno alla fottuta lapide pallida, smunta.

Voglio toccare.

Voglio gustare.

Sono nella situazione migliore anche se difficile,
ma quale non lo è?
Più sfide
stimolanti.
Non ho niente ma sono infinitamente più ricca di prima perchè ora so quello che possiedo
e un bel po' di quello che sono(presuntuosa) e cosa ho disegnato di me
senza assumermi tutte le volte con la cannuccia.
Bastava un pelo di coraggio i più.
Per credere che nessuno è indispensabile.

Non è una pagina con la parola fine.
E' solo una base.

Non guardo indietro,
so cosa c'era.
Guardo avanti,
so cosa voglio.


Voglio vedere sempre meglio,
scegliere.




Vaffanculo a chi maledice il sesso senza amore.
Vaffanculo a chi lo mercifica e lo svilisce.
Vaffanculo a chi lo pianifica.
Vaffanculo a chi critica chi lo usa come mezzo.
Vaffanculo a chi crede di saperlo leggere.
Vaffanculo a chi se ne vanta: è come fare a gara a chi trattiene di più il fiato dentro la tazza del bidet.

Vaffanculo a chi non ascolta.

Vaffanculo a chi è egoista.

Vaffanculo a chi odia i peli.
Vaffanculo a chi deliberatamente si disinteressa agli incastri olistici.
Vaffanculo a chi ti tappa la bocca.
Vaffanculo a chi ti fa stare scomoda.
Vaffanculo a chi crede di sapere cosa sia meglio per te
o cosa stai per dire.
Vaffanculo a chi ti chiede se ti è piaciuto dopo quando era lapalissiano
durante
che eri nella fase rem.
Vaffanculo a chi non si fa legare perchè è da pervertiti
e poi gli piacerebbe eiacularti dove splende.
Vaffanculo a chi ti vuole legare, con infimo stile.
Vaffanculo a chi non si vuole divertire ma solo appendere una nuova mostrina alla giubba del generale,
come fossero battaglie vinte...di Pirro.

Vaffanculo,
magari vi piace.

Magari così sarete meno frustrati,
e usando debitamente il cazzo di più,
lo romperete meno.

giovedì 6 dicembre 2007

Deformità

Dalla punta di un solo piccolo spillo il resto dell' equilibrio.
Realizzo grazie ad un particolare che ciò su cui fisicamente cammino è la metafora palese di ciò che terrorizza il più delle volte. Un equilibrio precario pesa di più sulla bilancia del sonno della sicurezza?solo superficialmente. ignorare che succeda. terrestre..
Per fortuna il mal di piedi ti ricorda la terra.
Ti ricorda che stare in piedi comporta delle conseguenze.
Anchilosa i coglioni e nn solo.
Rende più forti e completi sempre.
Spesso stanchi.
E soprattutto accende la luce sopra lo specchio del cesso.
La mattina, senza trucco.
E per fortuna che ciò che rende migliori sveglia pure e corrode, come le vesciche rasoterra.
Solo che nn è un male cattolico pregno di sensi di colpa. E' più spietato e addensato nelle budella!