mercoledì 30 settembre 2009

L'appuntamento" in una stanza

Eccoci.

Mozzo,

Holiday Inn

dall'uno al tre ottobre,

esposizione e mostra

di dieci coppie di mani bergamasche.

Sior e siori, vi attendiamo numerosi.

See the link .

a presto amanti del lusso;)



Vi presento il mio "Appuntamento"
e il mio " Smoke" che "gets in yur eyes" (intestazione blog).


Poi per allietare la notte un noto naso
a solleticare la ninna

lunedì 14 settembre 2009

whatever happened


La testa non è più piena da non far respirare.
D'altra parte quello che ho appena fatto mi ha fatto stare meglio.Ma senza iene.
Lo aspettavo da tanto.
L'ho immaginato tante volte.
Sotto la tettoia dei miei nonni.Con la luna che fa
ombra, e solo il gatto che sa.Ma non gli interessa sapere.
Fa un giro e trova più interessante la notte di noi due.
L'ho baciato io
questo misto di pelle e
ricordi
e profumo buonissimo.
Mi illudo che per un attimo niente sia d'avanzo.
E' vero.
Ti amo davvero, ti amo lo giuro.
Ma chi lo sa poi.
E ti guardo senza sospetto.
E ci consoliamo,e ci aiutiamo a vicenda.
E' bello stare qui.A parlare piano.
E tu hai il foulard di mia nonna sulle spalle.
E io crollo,come una torta a tanti piani.
Perchè tu conosci la mia immaginazione.I miei peli.Le mie viste.
Anche quelle dalle prospettive cieche.
Non mi devo spiegare.
Guardo i tuoi occhi e i loro abissi.Stupendi.Freddi a volte.Capaci di fiammate. Ti avrei baciato per ore rimbalzando fra talloni e alluci sulla cornice di carne esteta della tua aria.
Invece ho dormito di onice calda. E il mattino vuoto, con le briciole del giorno prima mi ha lasciato perplessa:senza nemmeno il tempo per bere il tè.caldo.
Un cassetto della scrivani fatta di faggio di me stessa è stato aperto.E ora conosco lo spazio.L'ho imparato mangiando la carta colorata e unta di diperazionevolendo unicamente stare solae sapere che era evocativo di un sadismo privo di fascino.
Senza stima. Tiranno di tempo e fatica.
Ma tutto questo Alice non lo sa.Ignora che io conosco lo stregatto che spesso mi ospita sui suoi rami,sulla sua coperta a righe.
Ma soprattutto,dove cazzo sei adesso.Voglio alzarmi con te.
Confusa come sono.
Amata, impossibile per quello che ho in mente,ma soprattutto per quello che ho in mano.

foto courtesy of

mercoledì 9 settembre 2009

crash test_ iconoclastik prospektive


Spero che gli odori non esistano più
Talmente detesto i denti dell’olfatto che mi mordono i peli del naso.

Non mi importa dove,
basta che questo sia il posto in cui non esistono
dato che la mia casa è qui.

I cassetti si sono dimessi da autostrade delle impronte
E dove sei adesso non hai più mani per niente.

Hai perso la forma,
il colore.
Mi resta solo la memoria detestata di un alone.
Una nube di aria di neve marcescente di sale,
una fonte di stagno.

Cammino e cancello i nomi,
le finestre, le posizioni dei baffi del fioraio.
Poto i vasi, ci metto piramidi di sabbia al posto delle foglie,
dei sottobicchieri dell’autunno.

Dreno la vista dalle nubi,
colo il grigio, risparmi sulla luce dei sorrisi.
Proteggo la gioia dalle uscite incoraggianti e inaspettate.

Arrivo davanti al portone a memoria,
nonostante la cecità emotiva. Mi spoglio quanto basta per liberare le mani e mostrarne i legami
al resto. Impugno tutta la forza che posso e respiro.
Inspiro con violenza e rilascio con esasperante flemma:
incendio tutta l’aria attorno a me.
La porta, le nappe delle tende, il manico del tagliacarte accanto al telefono.
La maniglia della porta e le lettere mai imbustate.
Scavo un cerchio di fuoco.
Mi siedo a terra e leggo.

Finalmente una storia eccellentemente entusiasmante.
Reale forse.

La appoggio e non la apro.
“Voglio essere un pesce con le ali” mi dice l’ultimo geranio superstite dopo il mio ritorno a casa fiammante e al contempo devastantemente rispettoso del silenzio.
“Anch’io penso”
E trovo il coraggio di rispondergli:gli offro da bere intanto e attendo l’incantesimo.

Detto questo chiudo gli occhi dopo essermi seduta
In un posto dentro casa nuovo,
uno spazio libero.
Più in alto di te.
Almeno…dal pavimento.