martedì 31 luglio 2007

Libagioni di Fragole











Non altro.
Oggi sarà una di quelle giornate che i fissati useranno come paravento per rispolverare tutti i loro videoregistratori per maniaci necrofili intellettuali perversi:te-le-gior-na-li.






(Beninteso, che non si creda goda di corsia preferenziale sulla cellulite vip.)

Personalmente sono solo paganamente dispiaciuta per la perdita dei _Grandi-


Non ne conoscevo molto.
Ad esempio di Antonioni niente quasi.

Con Bergman invece già meglio. Per la sua vitalità bicolore, per le visioni che mi ha regalato. Per il suo sdoppiamento che invitava a braccetto con il nostro e viceversa.

A tutti quelli che li amavano un grande sorriso. A tutti quelli che li odiavano che ci pensino sempre.

A chi non Li conosce e/o volutamente ignora: potrebbe essere un' ottima occasione per rimediare al Vostro non sapere.

Una sola preghiera da brava ex-aspirante chierichetta: a tutti quelli che ci lucrano, che frignano e/o si dilettano in pratiche di merchandising post-mortem rispettabili quanto un biglietto per la pesca di beneficiiienza da due lire, niente insulti.



So che fare appello al Vostro buon gusto sarebbe come trovare la perrier fresca nella savana, che costituisce una vera e propria contraddizione in termini ma per una volta chiudetevi almeno in camera, comportatevi come se vi doveste dedicare a pratiche autoerotiche poco socialmente accettate.



Mettetevi il silenziatore, bestemmiate in una lingua tutta vostra.



Ve lo dico egoisticamente: non disturbate il silenzio dei geni che hanno cambiato lavoro.

domenica 29 luglio 2007

Sintetizzatori orizzontali per Animali domenicali

Soundtrack:The hand that feed-NIN



Premessa:il meglio viene come dessert




Ruote continue.
(Non è proprio timore dAl foglio bianco,piuttosto troppa roba da ordinare.
Sembra che il casino che ci si illude di aver sbrogliato poi sia sempre radicato. e di più, e alla base.)
Ieri sera a lume di candela@tavolo parallelepipidico-donne a capotavola, che dopo non molte ore si scambieranno i vestiti in pieno centro tra l'arrapamento e lo scandalizzamento generali, in preda al sacro fuoco dell' urgenza della liberazione corporale- si ritrovano in una cucina buia con il treno che passa in giardino, quattro "anime",come direbbe uno di loro, che tanto poco di monacale ha, ma molto di eucaristico, nel senso della comunione obv.
Si ritrovano dicevo e, partendo da una tirata socratica sul corporeo vs impalpabile, con tanto di comparsata megalomanica di interruttore per l'occasione, si imbarcano al galoppo della biscottiera'76 in mezzo al tavolo di design povero (per ora, quei cani dei trend setter non dormono mai)ma ricco de concetto, in discorsi di portata devastante.
Notare che ad uno di loro appena uscita di casa avessi sottolineato come, senza volergli compromettere né reputazione né tantomeno la serata, avessi bisogno di leggerezzaleggiadriaspensieratezza e quantità industriali di non pensiero etilico ma, come si sà, non è mica festa tutti i giorni.

Anyway il discorso va per le russe-nel senso delle montagne-e poi si passa alla gioia, alla morte e....su quale terreno possono planare due uomini e due donne seduti ad un tavolo se una sono io, l'altro è un intellettuale pasoliniano/regista/scrittore poligamo, l'altra signorina una filosofa emancipata- nel senso migliore di un termine che suona purtroppo sempre come un insulto-e il quarto un geniale, adorabile, superdotato avvocato?Sarò banale ma non si approfondirono i tempi di cottura del coniglio al vino rosso quella notte tersa, protetta dal vicino in mutande al balcone, bensi la più ovvia espressione fisica di desiderio per la vita.

Ci si è dilungati sulle modalità, sull'assurdità del distacco che spesso si crea per restare tra delle persone che prima erano tanto closer to themselvs, sul fatto che, se presonaturalmente, permette una conoscenza approfondita, calda e privilegiata. Non solo per la sua rarità ma per la sua autenticità e unicità spaziotemporale. E' apertura, anelito ad un baratto sponntaneo, animalesco.
E' l'ammissione di bisogno senza richiesta di scuse per l'urgenza delle proprie necessità.

Signori miei scendiamo dal trespolo.

Lisci nelle loro asperità, buoni, bravi, completi; e per questo Belli.
Mi piaceva stare lì.
Adoro stare con quelle persone.
Perchè non facciamo un puzzle, perchè nessuno vuole imporre regole assurde e impotenti alla forma dei pezzi.

Senza livrea inutile,
che non spalmano in faccia niente,
che non ti danno un francobollo in cui dover entrare,
che ti prendono così,che ti toccano.
Distanze che si creano, che già esistono, che se hanno voglia si colmano non con il costume olimpionico.
Che non si capisce dove vai di preciso ma sai che non sarà, almeno non volutamente, un brutto posto.

Poi trasloco.
Tutti in mutande (io solo in mutande, avevo la cena sullo stomachino) nella fontana delle "poste centrali" che vanta la più alta concentrazione di dado star nell' acqua che le compete manco fosse la pentola del brodo di pollo di Polifemo. Bellissimo. A metà tra un video di Battiato-per come me li sono sempre immaginati- e un video di parastudenti del bauhaus in vacanza-idem,come per battiato. Al solito si è verificata la classica situazione:gli ultrsessantenni che passavano più che dar consigli e concedersi una risata non facevano, mentre per gli altri orrore e raccapriccio per noi, sani e sereni(?) futuri portatori di sifilide e salmonella. Famiglie a parte-i bambini ci invidiavano terribilmente e i genitori cercavano disperatamente di ricordarsi il numero della buon costume-restava una sola categoria (le altre brave persone non erano più in circolo): uomini, in gruppo e in macchina. Un paio di auto si sono fermate con tanto di retro come se il loro sguardo avesse resettato automaticamente il fatto che ci fossero due gentilòuomini con noi e ci hanno intrattenute facendo domande. Ovviamente le parole erano finte, sconnesse. Era cartaccia oleata per avvolgere e occultare la perla della loro sessualità stupita. Che incurante della gravità e del pudore (per fortuna vince ancora la prima, ma parlo così perche posso ancora godere del ridotto nei musei)veniva a galla come mucillagine a Riccione.
Di ciò son felice, perchè significa che se due entrano in modalità gambero per vedere bene le chiappe dell mia accompagnatrice-che sono da oscar, n.d.r.-e le mie che appaiono e scompaiono sopra gli stivali più alti di me, allora significa che una spinta alla vita c'?'è.Che qualcosa al dilà del finto decoro è anche più trasversale e potente quindi di quanto sconfortati si è portati spesso a pensare.


Ari, ma sei scema?
Qualcuno potrebbe anche arrivare con questa frase-barchetta bella, galleggiante nella vaschetta dell'acqua calda e venderla come il nuovo messia ma mi avrebbe frainteso, per quanto la sua affermazione costituirebbe una verità lapalissiana.
Ok, un "verouOmO" sarebbe sceso e mi avrebbe portato:
_in manicomio nel caso di un mio amico;
_in convento nel caso di mio padre;
_in camera(?) sua mettendomi a disposizione la più ampia gamma di lacci,calze, stringhe in suo possesso nel caso di...un uomo!, del quale non conosco ancora il nome sul citofono (proprio vero che a noi donne non va mai bene niente).
_in un fosso senza un rene, e senza stivali soprattutto, nell' eventualità fosse stato gay: più di un rappresentante della categoria me li invidia e credo siano l' unica cosa possa trovare desiderabile in me chi ha preferenze sessuali certe di tal tipo, tralasciando altri varii ed eventuali gingilli estetici. E qui vorrei aprire una parentesi (l' ennesima) su come sia assurdo che "glietero" che hanno didiritto la benedizione sulle -caste-effusioni pubbliche, siano i più croste nel riconoscere degnità alle demostrazioni fisiche di qualsiasi altro tipo diverso dal tenersipermanoalparcoragazzoeragazzamasenzatroppadifferenzad'età, grazie.
Ma cosa dici ari, i tempi son cambiati e poi mica sei una paladina dell'orgoglio gay!
No miei cari pesci nell'acquario, leggete meno e circolate di più. Andate davanti a Palazzo Marino, guardate dove siamo rimasti, dove non si sono ancora spente del tutto le braci dell' ultimo rogo, dove il gioco dell' estate, grazie all' evoluzione della lingua, si chiama sudoku, ma sotto il giogo del tradizionalismo conserva il suo contenuto di caccia alle streghe. Guardate chi, obv2 non tutti seriamente ma chi sono io per dirlo?,manifesta e regala al primo cittadino un cesto di finocchi e perchè? Perchè è superiore un simile gesto autoironico-floreale verso chi crede che quelle unioni siano contro natura, verso chi ignora quanto di più spontaneo c'è e di quanti colori si possa tingere.
Fu insomma, così inter nos, una delle volte in cui mi sono sentita più a mio agio nella vita, ballando in mezzo a doppiopetti armani abbracciati e brasiliani con prorompenti petti al vento. A essere istintivi come i bambini si suda meglio in compagnia, anche in centro a milano.

Ma torniamo a noi, alla parte precedente la lancia spezzata spudoratamente in onore dello spettro luminoso.
Non sto dicendo che la difesa dell'ormone dev'essere infinita e indiscriminata ma noto trooooppe poche reazioni e comunicazioni reali tra gli esseri.
Mentre gli ormoni non sono mai avidi, a meno che noi non lo scegliamo.Soprattutto se ci si interseca con l' emotività. Reazioni anche violente E/o sconvenienti per l'aria da mcdonald borghese che costituisce la perenne afa a banchi sempre più espansi che ci avvolge.
Le mani e il sudore da relegare al sotto banco-sottoscrivania...sottoilletto...


Ergo, meglio un tamarro che smette di giudare con i bulbi oculari e le sinapsi di cui è dotato per affidare il volante -anche del suo cervello- al caso, piuttosto che chi possiede quell'alone mortifero di crirtica. Crudeltà sterile, accademica e IRREALE ma realisticamente avulsa dalla realtà che si erge a giudice di ciò che deliberatamente condanna, rifiuta e teme ,che non conosce. La pienezza sconvolgerebbe quell' ordine fragile e infido, tagliente ma non possente.

Il sesso -sensualità- come spinta vitale, dove il giudizio non esiste. Lo stesso giudizio che permea la realtà non PUO' tangere nemmeno da lontano ciò che di più reale esiste e si impone.

(Per la rubrica essere e/o non essere...
"Il mio Dio è la mia pancia e muove lei le mie mani"-99posse
Marilyn Manson, parlando di sè, afferma di non essere satanista e che il diavolo non esiste per poi aggiungere che "il satanismo è l'adorazione di noi stessi, responsabili del nostro bene e del nostro male".
Accoppiata balzana sul divino-profano/reale/tangibile. Due materialismi solo superficialmente opposti dal denominatore comune, troppo facilmente criticabili a tacciabili di blasfemia. Non so, per la mia testa emmental ci stava. Con la benedizione della confederazione elvetica nel delirio da sciopero guardie svizzere)

Partiti dalla filosofia,
dalla giustizia e dall' intellighenzia piena di buon cuore nel gestire i propri dirompenti sensi,
per approdare alla realtà terragna e livellatrice.


(Di mezzo però mi ci è voluta una notte.
Dormita in terra.
Perchè la sera prima parlavo da un water-trono di stitichezza a cui io stessa non riuscivo a dare regali da scaricare.
Parlavo della carne essendo vegetariana.)


Totò lo diceva della morte in fondo, elegante e veritiero. Io preferisco pensarlo di tutti liquidi che escono incuranti di noi da noi fino all'arrivo della pialla.

L'emotività poi va considerata, certo. Ah, ah, i giudici di pace non avrebbero più lavoro.


(Sono ancora in laboratorio
perciò ho bisogno di tubi. )

E nel mio percorso mi devo ancora rendere conto di quanto mi so toccare, cosa che nessuno si preoccupa di agevolare a livello di apprendimento, nè nel caso di terzi nè nel proprio. Non solo aiutare, neppure lasciare libero. troppo presi dall' incapacità del/degli altro/i corpo/i di turno nel capirci e sentirci. Troppo immersi nella scelta di quale bastone usare per metterlo tra le ruote.
Puntare dito in primis.
Fuggire la vita ancora, convinti che dribblando le conseguenze della "colpa" si viva meglio.
Invece è guardare dalla finestra dei lego, ecco cos'è.



Per quanto mi riguarda oggi, a modo mio ho sospeso il giudizio.
Ho acceso il computer e mi sono data a "Closer":I wanna fuck you like an animal.

(Poi sono passata a Hurt.)

(Vorrei conoscere tante cose.
Che abbiano in sè vita, anche crudele, un po' coraggiose, personali.+

Non ho paura del nero, non ce l'ho più. )

Non è la morte quella di un serial killer.

Lo diventa la nostra percezione nell'istante in cui ignoriamo la vita che lui toglie se ci focalizziamo sul sangue che lascia.
Non è morte quella che propugna, è furia di vita irreale che poi si tramuta in decesso straziato. Una distruzione mortifera dal dinamismo vitale.

(Donne passionali castrate da uomini freddi e aridi.
Incuranti del bisogno di cure che implica mantenere un germoglio caldo accanto a sè.
Vi auguro di non poter più scegliere nemmeno se guardare qualcosa che pulsa.
Il deserto cava gli occhi.
Ve li state strappando da soli.)

La morte è l'avarizia,
soprattutto la prodigalità di essa.
Per me oggi.

Abbraccia entrambi i gemelli.
Magari fa che non dormano sempre nello stesso letto.

venerdì 13 luglio 2007

Carnevale


Concedetemi un bel po' di tamarraggine e voieurismo.

Le maschere in fondo appartengono a tutti.

Come le matite alle elementari.

Amen.

Incenso.

domenica 1 luglio 2007

L' ormone colpisce ancora: attenzione alle bucciie

Dal sole alle Cornelle a quello a scacchi


Donatella per l’anagrafe,”papercut” per tutto San Vittore vista la gloriosa reputazione di capace e tagliente freelance di cui godeva dopo anni di prodezze sulla carta stampata. Da quando stava lì dietro il metallo incrociato si era dimenticata del tutto quanta luce irradiassero sotto il suo grembiule le camminate da “mammafelice” della domenica pomeriggio con il suo peloso pargolame. Pensava a questo guardando “il sole a scacchi” dalla sua cella con le due mani una alle prese con l’aria fresca fuori dalle sbarre e l’altra ad accarezzarsi il pelo sul mento, una volta ben curato.
Ma, passo indietro, cos’aveva fatto di tanto tragico Donatella nostra?”In quel tempo”, come direbbe qualcuno che ha scritto in modo ben più autorevole di me qualche anno fa, si trovava al fresco a causa delle sue devianti preferenze sessual-pets. Come spesso accade ormai da tempo, dopo il crollo del sindaco moratti, ormai presidente del libero direttorio di formigoni, anno sex-set-sade, faceva figo tenere in casa qualche umano per poterlo vedere mangiare ai propri piedi dopo anni di evoluzione che aveva permesso alla sua razza lo sviluppo letale del delirio d’onnipotenza. Suddetto postribolo mentale sussisté però finché il comitato delle talpe sotterranee, sfuggite alle “epidemie” di tumori cutanei causate dagli ormai malefici raggi solari, non decidesse di aprire le gabbie di zoo e circhi e permettesse l’ anarchia animale, dopo anni di vessazioni nei confronti di questo mondo, nel quale lauree e qualifiche venivano bellamente ignorate.
Come sempre all’inizio delle rivoluzioni massacri scopate amicizie. Poi la dura legge della regola che urge per imporsi si fece prepotentemente avanti e fu così che gli umani, se non trucidati, vennero inscritti nelle nuove fila dei “barboncini” da scimmia.
Un po’ ingombranti e dalla non proprio gestibile compagnia, i “quasi glabri” presero il posto fanatico del ficus benjamin nelle case primate-dabbene stile Settanta-Ottanta. Donatella bella della classe medioborgeous si decise dunque a fare un investimento procurandosene uno. Purtroppo la presenza tra le mura domestiche dell’essere umano causò una grande grande confusione, non solo logistica dovuta a dimensioni di animalo, ma anche ormonale, considerata grande avvenenza di suddetto che colpì molto la nostra D.
Così, da copione, era sotto Natale e faceva freddo, freddo, freddo. I due gemelli quindicenni erano dalla nonna bielorussa di Stefan, lo scimmio di casa, in Dubai per lavoro. Come anticipato faceva freddo, freddo, freddo e il sottomesso agguinzagliato umano si appropinquò affettuoso verso la padrona di casa per completare un anomalo presepe a due davanti al caminetto, come sempre galeotto.
Ma pure nel Dubai. La rivolta “ferino - talpifica” infatti fu generale, invase quasi tutto il globo, e dove non fosse già stato ristabilito l’ordine dell’ inferiore, focolai di rivolta illuminavano la guerriglia nel suo tremendo indefesso incedere (questa perdonatemela come il panettone a san Biagio) contro gli oppressori privi di peli. Seduto su un gaisèr stava proprio Dubai che costrinse il marito scimmio a rientrare il più in fretta possibile nel capoluogo lombardo e imbattersi nella mirabile visione di scimmia moglie evoluta avvinghiata a dolce biondino regredito davanti al caldo fuoco natalizio sotto il tetto coniugale.
Da qui in poi furono solo storie di avvocati, giudici di pace e perdite di custodia dei figli. Ora Donatella è in carcere appunto, sola, snobbata quando non derisa dalle altre detenute, che sogna di diventare una specie di Silvio Pellico dell’ era post - human. Ce la faranno i riformisti a far passare al Parlamento dei polli il decreto sulle relazioni miste non a scopo di lucro –dopotutto il vaticano sarebbe stato smantellato- e permetterle così di coronare il suo sogno d’ amore?


Per sostenere la causa di Donatella clicca su “piùpeloxtuttipuntoorg”e metti anche tu un guinzaglio al collo di un essere umano. Se sai cosa fare e non sei una novizia dimentica di ciò che rende felice ti ringrazierà.