lunedì 30 aprile 2007

A volte ho troppe cose da fare ma il tempo per farmi rompere i coglioni lo trovo sempre

Buona serata amigos della notte. L'incipit merdoso sta post serata di merda, che vuol dire settimana tale, odore nelle nari.
Dice:"emmò per di 'ste cose c'era bisogno de' farze er blogghe?". La risposta è un ovvio sì. Perchè?Perchè stavo oggettivamente ammorbando lo spazio nella rete di un mio caro amico, quindi ora posso rompere i cosiddetti a mio nome, senza tema di essere redarguita da persone chennesanno, a cui gli schiribuzzi di pazzia fanno storcere il naso.Non credo mi seguiranno qui.
Dicevo,la cacca ammorba, e un po' tutti direi, ma magari si trattasse di quella color milka, che dà una mano alle piastrelle del nostro cesso nel percorrere il sentiero del camaleontismo.No. Questa è quella che,infida, si presenta sotto forma di fidanzato-ex-, madre, sciùra 'n tram, comitiva di oche gorgheggianti alle sette di mattina in treno, malattie, muffa, vicino rompico, calze smagliate, colloquio di lavoro andato male, antidepressivo/alcolici finiti, cd persi,cavandoli morto.E ancora utilitarismo, tradimenti vari, aumento delle sigarette, impossibilità di trovare un cazzo abbinato ad un qualcos' altro meno egoista di erode antipa.Droga, suicidi,cancro e anoressia. Tutta roba fatta per digerire no? MMM. Il problema vero però, tralasciando le frange seriamente pseudo irrimediabili qua menzionate che rientrano spesso nella sfera degli imponderabilia,sta nel fatto che le orecchie e altri orifizi che aprono la nostra bella crapina al mondo non fanno la guardia a dovere. Basta un cotton fiok più troia del solito che...zac!Fiumane di escrementi ci invadono il cervello come le Orde di Nipponici al primo giorno di saldi da Diesel. E noi, brave teste di cazzo degne di tale dicitura,che spalanchiamo belbelli le braccia in un gesto epico, biblico direi, dei gesù postmoderni e defiziènti.
Eh no è, adesso il forno a legna è chiuso. Perchè poi uno non è che si fa inchiodare la zampette quando guARda un posto al sole-quindi oltre al suicidio non ha altro da fare, al massimo pulire le microintercapedini tra pianelle dietro il frigo-no, troppo facile.NOi temerari,impavidi, come delle cavallette contro l' armata catafratta,il modo e il tempo perchèil sibilo dell'infido nemico s' innesti nella zucca li troviamo sempre, anche quando neanche se ci morfassimo alla kaallì ci basterebbero gli arti per portarea termine gli altri impegni-magari anche più piacevoli o almeno costruttivi-che abbiamo in ballo. Come se verso la pupù ci corressimo incontro sorridenti e a ginocchia sbucciate. Occhio alla pozza però, che dai denti toglierla èpeggio dell'origano.

Schifezze a parte tutta 'sta pletora di strunzate mi sovviene se rifletto su come spesso si è criminalmente e volutamente abili nel lasciarsi travolgere, involvere e regolamentare dai rifiuti. E se la montagna ha i tacchi, con cavalleria Maometto le zompetta incontro.Cioè? Siamo troppo bravi a ferirci da soli e ad anticipare possibili setticemie. Vuoi per paura del pronto soccorso, per paura di restare soli-chi sta bene e ha spalle larghe diventa un parafulmine e non ne ho visti spesso agli aperitivi-per paura di ammettere la propria paura, dirispondereal citofono alla propria NON onnipotenza.E in questa crepa-guerra contro i nostri limiti umani s' insinua chi o cosa ne può trarre beneficio.Beh,almeno non offriamogli il caffè.

Non credo comunque che il mondo sia cattivo, solo ogni tanto abusa di nonnismi. E noi di superomismo.

DoYou Like Nietzsche?

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