lunedì 11 giugno 2007

San Lorenzo alla graticola: per me grondante sangue, grazie

Tutt'a un tratto mi ricordo di avere un corpo. O forse sarebbe più corretto dire mi accorgo di possedere visceri, "perchè porto nel cuore sangue che è destinato a seccare".Allegria! Sarà che ha piovuto tutta la settimana sulle mie membra stanche di disegno e lavoro. Ma soprattutto della mancanza di un humus il cui nome non si dice perchè sarebbe come parlare di politica al silvio(chiamerebbe in vita i più grandi inquisitori spagnoli per trucidare il mio mignolo e poi, distratta, finirmi con un condensato di puntate di uomini e donne, con i protagonisti de la pupa e il secchione e un narratore fastidioso come mughini ma doppiato da sandra milo ai bei tempi di ciro che , a quanto pare, non era poi molto figlio di target.ok mi uccido dassola).

MA, non so, sarà colpa del g8, sarà che...devo trovare la colpa per forza di qualcosa a qualcuno. Ho questo bisogno da "folla singola"(sono tutta io:folla,bava beccaris,todo,anche i proiettili) di trovare un capro espiatorio che, immancabilmente, ha il mio stesso nome, gruppo sanguigno, passioni, pensieri, opere e omissioni.Non riesco a fare nulla se non ho un responsabile con la faccia tatuata su un bel cerchietto per le freccette/testate nucleari. Come se senza capo, che però ha la mia stessa faccia, non riuscissi a lavorare. Come se facessi sesso-violento-con me stessa
((...mioddio cosa provo nell'immaginarmelo...neanche venezia che sprofonda tanto orrore...))

Questa cosa della colpa, del rendere lecito l'indice da puntare ha portato nei secoli dei seculorum a distruggere, violentare, lapidare, scopare, insanguinare kilometri e continenti infiniti con tutto quello che sopra ci stava.Ha condotto a bombe atomiche, guerre civili, azzeccagarbugli, poesie, petrolio, (il silvio),e un po' troppe catastrofi per essere tutte elencate qua. Questo perchè si ha bisogno di punti di riferimento. Una specie di rosa dei venti dei valorimioddiomoralimioddio. In aperto contrasto con l'anarchia emotiva e ferina alla quale sarebbe sottoposto l'intero pianeta se tutte queste sante regolette non ci fossero.O sbaglio?
O MI sbaglio?
Credo che non siano i concetti ad essere errati, ritengo pittosto rischino di esserlo le proporzioni*. Come in un corpo. Non è poi così vitale che sia lungo, slanciato quanto piuttosto che l'armonioso incastro tra le parti sia così riuscito da risultare inparcettibile. Allo stesso modo non risulterà tanto funzionante un controllo o un sistema a seconda di quante dita punta, quanto piuttosto se se ne fà uso in modo corretto. Che non castrì nè ferisca inutilmente nessun tipo e/o livello percettivo.

Grazie, è stato un piacere. Arrivederci.


Adesso parlo io. Cor cazzo. E ribadisco "cor cazzo" ,che non ho, che quanto sopra può esistere in un mondo fatto da una me che non esiste. O,per lo meno, nell' economia dell'arredamento di un' abitazione conta come la superficie coperta dal sottobicchiere rubato al matrimonio di quella tamarra dell' amica di tua madre otto anni fa. Da una Amanda che ha ignorato,appunto,di possedere un corpo.CHe si è arrogata il diritto di fare la parte della maggior aprte della mobilia e del letto, sempre nella casa di cui sopra.
E il suo piccolo fagottione di carne e tendini l'ha veramente deriso, vilipeso, dievertito,sfruttato,prostituito sull'altare del progresso e della cultura com certosina crudeltà, solleticato ma soprattutto tradito e violentato. Più di chiunque altro.

Significa che nel mio piccolo regno le proporzioni non sono ancora entrate. Ma proprio per neinte.Il conflitto tra terra e sangue vs carta, tastiera e marche da bollo ora è in fase di stallo ma quasi sempre si è delineato come una lacerante guerra di trincea.Così il mio corpo scopre ora che sui campi di battaglia crescono anche i fiori e non solo gli elmetti dei caduti: che oltre di una valle di sangue può anche farci un bel giardinetto anche senza guardare l'erba del vicino (ma noi dive, fortunatamente e ovviamente, a queste bassezze non siamo portate).

E' che mi accorgo che la mente rema contro tuttociò che stà nel mezzo. Deviata e meno saggia della sua controparte fisica che quando non ha il pane resiste, stringe i denti, ma alla fine fà la rivoluzione (come insegna insegna la storia e ci ricorda la pavone tra una "pappa col popopopopopopomodoro" e l'altra). Dovrei tatuarmi "Non mi fate incazzare" con un cervello, il mio cervello, barrato. sotto.


A volte però dalla galera si esce, almeno a fare l'ora d'aria e, se si è abbastanza forti, intelligenti e recettivi, si repira la frescura e si osserva, possibilmenti ad occhi aperti ma con uno specchio e un registratore dentro.
Così mi sono accorta che, purtroppo, le proporzioni sono ignorate da taaanti, che le ossa spuntano da sotto i vestiti leggeri che l'impietoso caldo ci costringe a indossare. E se non son costole sono botte, incuranza, ignoranza, violenza indiscriminata, boria e tanti di quei coltelli che solo se si strizzano gli ochhi aprendoli a palla si possono notare. Coltelli a doppia lama, a elica, tra nos e il pros.


Ma questo non consola.Anzi.Poi magari uno si sente pure impotente e si chiude, convinto che così non si possa andare avanti.Anzi che non si và da nessuna parte.

Che il tubo è solo una porzione di vuoto buio senza fine

Ma il respiro,eh,lo senti?Lo so che non si vede un cazzo, lo devi sentire.Anzi, lo vuoi sentire.Non è una domanda.


A volte però devo tornare a lottare, perchè noiosi come i testimoni di geova i reduci increduli dei mille armistizi si travestono da cassiere dell'esselunga e s' inventano che posso benissimo continuare sulla via della santità senza confrontarmi con la nuda carne che invece recalma il suo diritto a sanguinare di un rosso pieno, denso e CORPOSO.Un buon vino, violento nell'avvolgerti ma non offensivo perchè è proprio quello che stavi cercando.

Forse è questo che aspetto, qualcuno di più forte, più detrminato di me, che riesca a sbarrami la strada della finta battaglia che invece si è ormai delineata per quel che era sin dall' inizio:una fuga. E do la colpa a quest' uomo immginario, con la giacca e il maglione caldo: è lui in ritardo. Sarà occupato, avrà impegni ma so che mi pensa e soprattutto mi ama. Poi guardo un muscolo pulsante,carne rossa. Osservo ma assaggio sempre soltanto, che le braciole che vorresti ti facessero sudare dici he no non fanno per te, che la tentazione non ti tange nemmeno, con te non è tentazione.ma un giorno ruberai le caramelle dall'armadio e quindi tanto vale farlo alla luce del sole.Te ne sei privata per troppo tempo.Zitto grillo fetish!.

Ma anche in questo caso il miglior candidato ha il mio nome, il mio viso le mie gambe. Ci conosciamo così bene, e potremmo tanto stare meglio insieme. Ma adesso abbiamo poco tempo.Eh già, con tutte le cose che ho da fare.

Però per fortuna arriva il vice, col manganello, che mi inchioda sul divano, ad accarezzarmi da sola. Uno squadrista che perentorio mi saccagna a suon di cure, amoprevoli e quotidiane. Per ora purtroppo per me sono ancora più forte dei fasci, solo perchè sono peggio di loro. Devo decidermi a cambiare camicia.




*(Nota: volutamente tralascio tiritere inutili sul senso di colpa, la chiesa, la morale, ma lo zucchero nel sugo serve: sto semplicemente parlando della nascità del casino primordiale).

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