mercoledì 7 ottobre 2009

Il letargo del senno




Perchè mi hai svegliato a fine settembre, eh?

Me lo dici perchè?


Perchè non ci sono cavoli nè santi da imprecare,

perchè la fantasia non riesce a comprendere nemmeno un decimo delle bestemmie che si meriterebbero certi nuvoloni sul capo?


E' insopportabile quest'aria.

Non la fende nemmeno la musica.


Avrei bisogno di svariate ore al giorno

per liberarmi

da quello che mi pesa,

costantemente addosso.


Sono risposte che non so ignorare.

Come l'aiuto che è sempre più difficile

da chiedere.

Unitamente alla sua negazione.


Mi sento come non avessi più denti da stringere.

Nè unghie da crescere,

se non per spalmarci uno smalto di un colore dozzinale e stupido.


Ho sempre avuto paura nella vita quando mi sono mancate

ironia

e tolleranza.


E' la situazione anticamera di un sogno verso mattina.

Che non risparmia nessuna zona protetta.


Da madre vorrei proteggere il mio pargolo,

che sembra non respirare per fatica nel sostenere il mio sguardo vacuo,

dal terrore insignificante.


Hai fatto il possibile anche oggi per prepararlo a domani?


Hai sparso il veleno per le formiche che gli camminerebbero volentieri costantemente addosso?


Sei stata sufficientemente brava nel nasconderti

le mani che vorresti?

Il sole e il vento che dimentichi continuamente esistano?


Hai rimandato ad hoc quello che ti garantisce Damocle?


E' troppa un'ora.


Lunga giorni.



E' troppa una torta intera per una persona sola.


Non mi ricordo più chi diceva che certi segreti vanno confidati

perchè un cuore solo non li può contenere.


Io credo la morte sia uno di questi.




1 commento:

Peepol ha detto...

Ciao matta, so Peepol, o come preferisci, Pipol, andrea, l amico di rick.. Beccati il mio blog, ancora povero , ma prova a dare un occhiata alle foto....

Baci!