venerdì 5 marzo 2010

O_di:-LoN

Stare alla propria finestra
e capire che non si è cambiati.
Che il sapore delle righe sul viso sa sempre di sale e di metallo
e che in fondo ci piace.
Perchè ti senti ancora vivo,
nel pantano del glutammato umano,
anche se frigni per niente.
Perchè sei vicino ai bambini
perchè credi che facendo colare tutto
il mascara che puoi
il cuore torni come nuovo.
E pensi di curare quello
mentre mandi generosamente
a puttane tutto il resto,
sia che si veda
che no.
Non vedi più i colori,
diventi una matrice,
un monotipo di incoerenza razionale,
garanzia imperitura dell'impronta del
letame che ti stai riservando.

Libando al tavolo di quel cazzo
di campeggio abusivo della vita.
E i tacchi che ti metti,
ti avvicinano solo a un soffitto che sai che vorresti sfondare,
coem la pantera rosa in auto con l'ispettore.

Ma tutto il cloroformio diffuso fa restare lì...
a Lodi, per strada
a Novembre.

Il naso
già becco,
non annusa più
e ali.

E cambi specie
mantre parli
convinto di nonessere più aquila
per chi non è cieco almeno
ma solo picchio
ostinato perforatore del tuo petto.

Ho le zampe palmate,
non asciugano ma
almeno tengono in piedi.

C0sa reggono però?
Solo piume ormai,
non ho più acqua
non materia grigia
non organi riconoscibili.

Respiro ergo
non so più cosa
sono.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che bella, molto suggestiva ^^

Anche i disegni mi piacciono, non me ne intendo di disegno ma mi ricordano tanto un pittore studiato al liceo, Schiele credo. Magari non c'entrano nulla, ma a prima occhiata mi veicolano le stesse sensazioni.

Ciao, continua che ogni tanto torno a seguire ^^