venerdì 11 gennaio 2008

si sono rotte le acque



Link.




doverosa introduzione.

a ciò che nel non poter sanguinare,
nel non potersi mischiare
ha dato luogo ad una crepa
larga quanto due bare
in mezzo ad un quadrilatero di ventricoli sconvolto,
uno solo ed enorme.
Una valvola
ripartita in due
e poi
in altri due
e poi una lama a comprimere il suo lavoro
e un'ala
ignara di quello che aveva provocato



ha minato dall'inizio una grondaia
fatta di capelli
dove il ladro onesto
anzichè scappare ci si aggrappa.
alla fusione.
in mezzo il metallo.



nella sua pesantezza
la repressione vince.
per ora.




la tragedia forse salva dalla banalità.
madio.
il crollo di tutto
e un autocompiacimento di ore
grazie alla ciclopica gravità immune alla clemenza tipica di una certa rappresentazione teutonica.



ma di fondo un sogno.




il sangue evocato.



represso fino alla fine,
che poi esplode.
questo solo alleggerisce.




diobò.
fortuna nn faccio la critica.




buona prima a tutti.


"...colazione? Comunione? Scopata (saggina lei...)?
Poi c'è la prima della Scala, e i pioli sono tutto un fremito di piacere.
Una dolce attesa che partorirà babà.
In piccionaia non c'è merda: cade giù di basso.
E i coprofagi s'inventano coyote che ululano affamati alla luna marrone.
Moonita d'inchiostro, la cosmonauta che per comodità (non si sa di chi) chiamerò Amurieskinavchiz, disegna crateri e finti mari. Ora, stanca, la vedo addormentarsi là dove non batte il sole: sul sole stesso."

cit. Gigi



concettuali del cazzo...




tinulla sull'alabastro.
e viceversa.

Nessun commento: